Un uomo, uno stilista, un fotografo, un couturier, una leggenda. L’iconico codino bianco, i guanti a mezzo dito e un paio di occhiali da sole, sempre neri e scurissimi. Un solo nome: quello dell’icona della moda Karl Lagerfeld.
È in sua memoria che si è tenuto il Met Gala 2023, l’appuntamento fissato al first Monday in May, che - come da tradizione – raduna le celebrities nell’evento newyorkese più glamour dell’industria della moda. Un evento al quale Karl, ex direttore creativo di Chanel e Fendi, tristemente venuto a mancare nel 2019, ha presenziato più e più volte insieme alle personalità più eminenti del fashion system: molte delle quali hanno partecipato in suo onore.

Parigi, 1983. Karl durante la sua direzione creativa di Chloé (Fonte Pierre Vauthey/ Getty Images)
Introdotto per la prima volta nel 1948 dalla giornalista Eleanor Lambert, oggi è Anna Wintour - storica direttrice di Vogue USA dal 1988 - a fare puntualmente da madrina alla prestigiosa serata di apertura della mostra annuale del Metropolitan Museum of Art di New York.
La serata di beneficenza a sostegno del Costume Institute del museo, è stata contraddistinta quest’anno dal tema Karl Lagerfeld: A Line of Beauty. Un tributo al Kaiser della moda, che delle linee – come lascia intendere il titolo della mostra – ha fatto un mezzo per raggiungere la quintessenza della bellezza assoluta.
Un dress code che ci ha regalato un défilé di abiti ed ensemble personalizzati che omaggiano le creazioni più iconiche del maestro: dai tweed per Chanel ai look fourrure e leather per Fendi, fino alla sua stessa inconfondibile uniforme bianca e nera.
Il vintage con Chanel e Chloé
Gisele Bündchen (Fonte Getty Images)
Molte delle star che hanno sfilato sul tappeto rosso hanno compiuto la scelta forse più scontata, ma per certi versi anche più azzeccata, ovvero attingere agli archivi di Chanel e Chloé - maison disegnate dal Kaiser Karl per molti anni. In primis Kristen Stewart, immancabile musa degli ultimi anni di attività di Lagerfeld, e poi Gisele, splendida in una creazione Chanel Couture del 2007.
Vanessa Kirby in Chloé vintage (Fonte Jamie McCarthy)
I look vintage sono stati un must per questo Met Gala che entrerà nella storia. Tra queste, Naomi Campbell che punta su Chanel Vintage. L’attrice di The Crown Vanessa Kirby con uno dei capi entrati nella storia della moda: l'abito Brise, creato per la maison Chloé nell'autunno-inverno 1983/84.
Dua Lipa in Chanel Couture vintage (Fonte Lexie Moreland/Getty Images
A incantare la serata è Dua Lipa, con un abito indossato in passerella nel 1992 da Claudia Schiffer. Ancora attualissima la linea dell'abito, ma a colpire davvero è la collana al suo collo: trattasi di un collier firmato Tiffany con diamante di oltre 200 carati.

Cara Delevingne in Karl Lagerfeld (Fonte Getty Images)
La camicia bianca, collo alto e inamidato, è stato uno dei ‘mai più senza’ del guardaroba personale di Lagerfeld. Così Cara Delevingne, una delle modelle preferite dallo stilista nell'ultimi anni della sua lunga carriera, decide di puntare. Un look basic enfatizzato all'ennesima potenza, trasformato in un abito essenziale ma potente.
A$AP Rocky in Gucci e Rihanna in Valentino Haute Couture (Fonte Getty Images)
A firmare le creazioni liberamente ispirate agli stilemi resi eterni dallo stilista, ci sono molte grandi maison. Le più gettonate della serata sono state Michael Kors, Thom Browne, Marc Jacobs, Valentino, Prabal Gurung e Tory Burch, fedeli allo stile inconfondibile di Lagerfeld ma con una loro personale interpretazione. Un esempio è Rihanna, letteralmente incapsulata in una cappa di bianche camelie firmata Valentino.
Anne Hathaway in Atelier Versace (Fonte Jeff Kravitz)
Incantevole Anne Hathaway in Atelier Versace, un perfetto connubio tra Versace e Lagerfeld fatto di spille da balia e perle, spacchi e bouclé.
Elle Fanning in Vivienne Westwood (Fonte Dimitrios Kambouris/Getty Images)
In molte, poi, hanno deciso di omaggiare Lagerfeld indossando un abito da sposa, creazione che non poteva mancare come gran finale delle sue collezioni. Penélope Cruz che sembra diretta all'altare ed Elle Fanning sposa boho chic.
Il ritratto
Jeremy Pope in Balmain (Fonte Getty Images)
Gli omaggi più letterali arrivano invece da Lily Collins, che con lo strascico del suo Vera Wang, incide a caratteri cubitali il nome di battesimo di Lagerfeld, nero su bianco, e soprattutto da Jeremy Pope, che, invece, sul suo strascico firmato Balmain, disegna l'inconfondibile profilo dello stilista, con gli iconici occhiali neri e il codino bianco.
Choupette c'è!
La gatta-ereditiera di Karl Lagerfeld, Choupette, era sicuramente l’ospite più attesa del Met Gala 2023 ma, da vera star, ha dato forfait all’ultimo. Sul tappeto del Metropolitan Museum non sono però mancati gli omaggi a lei.
Doja Cat (Fonte Dimitrios Kambouris/Getty Images)
Doja Cat ha indossato un abito di Oscar de la Renta e protesi facciali feline, mentre Lil Nas X ha indossato uno striminzito look Dior, una maschera ingioiellata e un'abbondante spruzzata di vernice silver su tutto il corpo. Insieme al suo abito rosa ricoperto di camelie di Wiederhoeft, Chloe Fineman ha portato con sé una borsa scintillante a forma di gatto.
Jared Leto (Fonte Getty Images)
Ultimo, ma non per importanza, è il look iconico di Jared Leto. L’attore si è presentato sul red carpet travestito proprio da Choupette, con un costume “peloso” che riproduce fedelmente le sembianze del gatto di razza birmana. Nessuno l’aveva riconosciuto, anzi, ha sorpreso tutti: “Ma chi è questo?”, ha chiesto la cantante Lizzo quando ha visto il gattone scendere dall’auto. Sotto la tuta di pelo si nascondeva Leto con indosso un completo nero con mantello e spalline di paillettes e con un trucco che rendeva i suoi occhi molto simili a quelli della gatta.
Jared Leto (Fonte Getty Images)
Che dire, l’attore ha decisamente interpretato alla lettera il dress code “in onore di Lagerfeld” e si è confermato, ancora una volta, la vera star del Met Gala. Ricordate il Met Gala del 2019, in cui ispirandosi ad una collezione di Alessandro Michele, ex direttore creativo di Gucci, portò la sua testa a mo’ di borsetta?